« Un popolo povero di parole è un popolo povero e basta »
[C.D.]
Chiara Daino, meglio conosciuta con il
patronimico di Dama [femmina del Daino], è sbucciata dall'utero il 5 marzo 1981. Segni particolari: Pesci.
Palco, Parola, Pentagramma. La Dama alterna attività autoriale [drammaturgia, prosa, versi, lyrics, fiabe] all'atto attoriale [atti unici, seminari, reading].
Brutalmente scaraventata da un perverso promotore del Poetancien Régime nel
merdaviglioso ambiente delle Patrie Lettere, opera una personale azione di disturbo – opponendo borchie tenaci [
Cultura Heavy Metal che la anima e la sostiene] ai tralci bucolici [Coltura dell’Arcadico Vezzo]. Dondolando sulla
terribile U di Tarchettiana memoria, rifiuta ogni etichetta, specie quella di hobbysta giacché il suo Mestiere è questo: Microbo farmacoresistente.
La Dama si inocula, con effetto Larsen e muraglia di Marshall, nel tessuto adiposo dell'italia perché sia nuovamente Italia, e per affrettare l'
Alba.
La natura coleretica della Dama è rimessa nei reflussi gastroesofagei dei suoi corpi cartacei [libri], dei suoi gesti tripartiti [collaborazioni], dei suoi growl migliori [palchi].
Attualmente latitante, si vocifera che sobilli masse di
Rocker e di
Metalhead per sterminare la massa dei poetanti paupulanti, degli artigiani fintamente umili, dei creativi a tempo perso, e di tutti quei buonisti non buoni, salutisti non sani.
Fedina penale, che altri chiamano:
curriculum vitae.