CORPI DI CARTA CHIARA |
Estratto da Facebook 2 06 Novembre 2013 06:53:00 |
Jenny odiava gli orologi: esibiva una meridiana, in cantina, al buio, per protesta. A pendolo, da polso, cipolle, al quarzo, da muro, da tavolo, solari, a cristalli liquidi, elettrici, d’oro, a cucù: lotta dura senza paura a tutti. Gli orologi odiavano Jenny: la controllavano, con occhi tartagliani, stilliciferi. Le lancette? Sentinelle in marcia perenne: ri-tàr-do, ri-tàr-do, un-due-tré, ri-tàr-do… Ogni secondo esploso dai quadranti intonava la sonata del ritardo. Caduti in numero non pervenuto si erano immolati per farle capire: accettare bioritmi universali, mondo formato di persone. Ogni volta che l’aspettavano, erano certi che si sarebbe presentato Godot ma no – lei, no. Sara aveva studiato uno stratagemma da stratega, per combattere Strega Avversa (alla puntualità): una formula che potesse prevenire l’attesa inflitta da Jenny ai nonJenny: xh (-2h -3m -40m -3m -15m -3m -10m ≍ -t/d) = yh x (ora dell’appuntamento) - 2 (ore di dispersione varia del soggetto) -3 (minuti pausa sigaretta) -40 (minuti crisi di panico per il ritardo accumulato causa dispersione precedente) -3 (minuti pausa sigaretta) -15 (minuti di telefonata per giustificare il ritardo) -3 (minuti pausa sigaretta) -10 (minuti circa per rendersi conto di aver sbagliato autobus) -t/d (minuti/distanza casa di Jenny/luogo dell’incontro) = y (ora da indicare a Jenny). Cambiando i fattori il risultato era sempre lo stesso: Jenny = ritardo. "Sei in ritardo." "Lo so". "Lo so che lo sai, ma visto che lo sai, perché lo fai?" "Cosa?" "Essere in ritardo sul ritardo." "Siete voi in anticipo sul mio ritardo." "Siamo giusti." "Siete schiavi dell’orologio." "Spartaco, segui la stella polare." "Eccessivi." "Ritardataria." "Svizzeri." "Rispettosi." "Pignoli." "Puntuali." "Tempicidi." "Adulti." "Swatchiosatori." "Esaltata." "Sì, ma libera dal duce del ritardo: una partigiana della soggettività oraria." [La Merca, 2006]