Chiara Daino
CORPI DI CARTA CHIARA
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2023, Poemetto Grafico
DIÖSTERIA DIÖSTERIA
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2023, Stornelli
5 MARZO IL 5 MARZO IL "RIGORE" DI PASOLINI
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2022, Poemetto Grafico
CARO COLLEGA - Storielle facili per colleghi storici CARO COLLEGA - STORIELLE FACILI PER COLLEGHI STORICI
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2021, Satira sociale
VIRUS 71 VIRUS 71
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2020, Versi
Gloria [Film ante Milf] GLORIA [FILM ANTE MILF]
Gattili Edizioni
2020, Combo
LA MERCA LA MERCA
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2019, Romanzo
Metalli Commedia METALLI COMMEDIA
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2019, Poema Borchiato
SIETE DEI SIETE DEI
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L'Arte del Ragno L'ARTE DEL RAGNO
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2015, Versi
Al Pubblico Nemico AL PUBBLICO NEMICO
Lulu.com
2014, Critica
Siamo Soli [morirò a Parigi] SIAMO SOLI [MORIRÒ A PARIGI]
Zona Editrice
2013, Romanzo
L'Eretista L'ERETISTA
Sigismundus Editrice
2011, Romanzo
Lupus Metallorum LUPUS METALLORUM
Lulu.com
2011, Opera Martire
Metalli Commedia METALLI COMMEDIA
Thauma Edizioni
2010, Poema Borchiato
Virus 71 VIRUS 71
Aìsara Edizioni
2010, Versi
La Merca LA MERCA
Fara Editore
2006, Romanzo
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Facebook Estratto da Facebook
13 Dicembre 2011 03:46:59

Sia MAI che Dama neghi un confronto [litigare e provocare solo per APPARIRE sono muffe del vecchiume che mi stomacano, ma se questo è quello che massa vuole – chi mai è la Daino per negare al *cucciolo* di 40 anni, pubblico presente al Cerizza - Eretista che sono fiera] uno sfogo che chiede un megafono? Sia tutto PUBBLICO e così come ricevo – RIMANDO, scusate, ridendo... Un riso amaro, vous savez...
 

Perché Genova ha ALTRO fango da spalare. Pure: alla quinta mail, LA GENOVESE  lascia operare la MESTIERANTE e vi hanno detto mai che, se in calce alla mail non vergate codicilli appositi – la mail è PROPRIETÀ di chi la riceve? Oops...  I did it again: [utente un-anonimato], questo volevi e questo ti regalo: cari utenti FaceBook e colleghi, Vi riporto i versi di un *incompreso* che mi rigetta il suo odio solo perché io ve lo comunichi e lo pubblicizzi. Scusate, ma ESIGO nemici degni e sbadiglio. Ignorarlo? Giammai! Sarei accusata di codardia e così, con gioia, diffondo i versi di [utente un-anonimato] ricevuti per la quinta FASTIDIOSA volta [sei felice adesso? Sarai commentato! Goditi i Letterati che io, intanto, intarsio papaveri]:
 
«Ceriza 23/11 'Fanculo Te 'Fanculo Genova. Sei il centro del buco del culo del niente.
 
Vediamo, vediamo se - possiedi Ironia.
E questa chiamala pure - Call it anything.
(L'eretista?... heath ledger.)
 
 
 
Egotista della mia minchia.
Cazzo ne sai Te da che merda possono
arrivare gli esseri umani?
Tutti gli esseri umani.
 
Non sono misogino né misantropo -
sono un Uomo, piccola bambina pagliaccio.
 
E, succhiami il cazzo se non ti piace la mia merda.
 
Sono [utente un-anonimato] e ti metto foto e mi
trovi sulla mafia FB con l'iconetta di sylvia plath
che sta ben dieci palmi sopra di te.
(Per non parlare di sarah kane.)
(La canzone è dedicata a te e il testo fa:
Change my pitch up/Smack my bitch up -
Guardalo, guardalo sino in fondo.
L'altro link è  - esperienza.
E non ti metto quello del gabbio in Francia.)
 
 
 
Zemlia - Terra
 
Bagliori di napalm colorati accecano
i miei occhi serrati e le spalancate narici
odore del fuoco bruciato permea le carni,
ballo con gli avvoltoi
nel giardino delle nuove carcasse,
 
Amo giocare coi corpi dei nemici braccati
solo dopo che hai ucciso la prima volta
affini il piacere e la tortura,
a Sarajevo ero il numero uno
107 tacche nere sullo stemma della brigata.
 
A caccia di prede fra le rocce epocali
altri scalpi rasati alla mia cena
anche gli uomini imparano la divinità,
dammi la tua preghiera
le ultime urla, alte e strappate,
 
e da ognuna di queste intime alcove
porterò regali alla mia bambina
ad ogni Natale cristiano,
con mani che sapranno sempre dove nasce
la mistica del dolore.
 
 
Jerusalem
 
Ricordi gli scogli impervi
bagnati dalle nuvole basse?
... e quelle striature nere di gomma bruciata
lungo le strade vergini,
le cancellate antiche, in legno d’abete,
sradicate dai grossi carri verdi
dei militari?
 
Entrammo nella città agghindati d’amanti
nei valzer accennati dei musicisti rom,
la cenere scendeva in colate magiche
come coriandoli fuggenti dalla festa celeste,
chador guerrieri schernivano il volto
all’uomo sulla croce
ed i sassi risvegliati - con le acuminate punte tinte
nelle lacrime del sangue ebreo,
erano l’onore e la vergogna...
 
Cunicoli santificati pulsavano i cuori interi
d’una corrotta Jerusalem,
ed io ch’appoggiavo le labbra alle tue
(col leggero rossore naturale),
inalando il veleno annunciato,
corrompendo gli spiriti della strada.
 
37 persone i morti
e il tuo corpo fu l’esplosione
che solo l’odio più forte
sarà vincitore,
e verrà il ballo delle donne spogliate
coi nuovi bambini pronti all’eterno sacrificio...
 
 
...
Potrei passare la lama sopra le guance
solo per vederti brutta
distrutta
spegnere i tuoi fianchi pieni
e sì, piangere, proprio mentre vieni.
 
 
...
Cola cervello e la tua bocca parla ancora
E' tempo di annientare il volto di cagna
Di farne simulacro del quotidiano.
Resa.
 
 
 
[utente un-anonimato] si lascia scivolare con la schiena appoggiata
al muro, si piega sui ginocchi. La parete è quella
del corridoio d'ingresso del bilocale.
    [utente un-anonimato] si rialza di scatto. Le cartilagini scricchiolano.
La camicia marrone sbiadito che indossa è solcata
da lunghe strisce di biancogrigio. Sudore vecchio di settimane.
    [utente un-anonimato] vede facce ovunque. Facce conosciute e facce distorte,
come allungate nel gioco di luci ed ombre sulle piastrelle,
sopra le mura di bianco umido, fantasmi di fumo di sigaretta
nell'aria.
    [utente un-anonimato] sente zampe d'insetti che non ci sono camminargli sulla
pelle. Strappa la camicia a brandelli, partendo dalle spalle. Si
cala via i calzoni corti e le mutande, rimane con le sole calze
indosso.
    [utente un-anonimato] gratta la carne, scalcia, tira pugni. L'uccello gli
pende molle fra le cosce. La parte inferiore è ricoperta di
piccole croste, la cappella è arrossata e della sostanza bianchiccia
ne percorre il perimetro.
    [utente un-anonimato] puzza di vecchio, di fiori marciti, di carcasse d'animale
putrescenti.
    [utente un-anonimato] alza il viso e si guarda allo specchio. Smette di muoversi
e, fissandosi negli occhi, porta il palmo delle mani alle orecchie.
Ascolta. A conchiglia, il rumore del nulla. Sposta le mani d'una
decina di centimetri e, lentamente, le riavvicina. Esce ed entra nel mondo.
Nello specchio i capelli sono lunghi, ingrigiti, arruffati sui lati,
forforosi, sporchi d'un mese. Gli occhi sono ubriachi, alcuni capillari
rosso sangue sotto le palpebre.
    [utente un-anonimato] li osserva pulsare, tremare.
    [utente un-anonimato] apre la bocca, morde la superficie liscia dello specchio, sbava.
I denti sono ricoperti da una patina trasparente con i bordi giallognoli.
Le pupille urlano, dilatate e mute. Pugni sulla testa. Pensieri.
Scacciali. Voci. Zittiscile. Ricordi. Annullali.
 
Ti prego non mi lasciare resta con me abbiamo fatto solo sesso
l'ultimo anno ti prego non lasciarmi da sola, io ti amo.
Il primo bacio accanto ad un cespuglio di rose.
Tu sei malato qui, nella testa, lasciami andar via ora, adesso.
La prima volta l'amore in piedi con te da dietro. Era ottobre e il vento
soffiava e sibilava fra le tapparelle.
Mi hai picchiata.
Mi hai costretto in macchina sotto casa tua.
Un pannolone Serenity per non uscire e pisciare nella neve.
Con le nocche vicino agli zigomi.
Poi mi hai fatto salire, fatti una doccia, hai detto.
Mi tremano le mani perché è colpa delle medicine.
Hai composto duemilaedieci con la cocaina e l'hai pippata su.
Hai calato la pasticca con lo sbaffo della Nike.
Vittoria, bande di barbari nella città. Inalato popper mentre
parlavi al telefonino.
Le gocce d'acqua formano perle. Ti ho raggiunta nella doccia.
Mi hai violentato, io dicevo no, no!
Hai impiccato il tuo corpo.
Ho avuto un maschio e una femmina.
Siamo una famiglia serena.
Come un unno ho sputato sulla facciata d'un pub.
I calci e i pugni dei buttafuori. Quella ragazza non provava emozioni.
Basato cocaina.
Succhiato Ketamina.
Leccato eroina.
In ufficio il suo capo gli dice avvisami quando fai tardi.
Quella volta a Londra non ti sei alzato, sei stato male di stomaco.
Il cliente ti ha esiliato.
La mattina l'odore del sesso. Lenzuola bianchissime, amore.
Pacchetti interi di sigarette, coma etilico, coma farmacologico.
Mi hai chiamato sul cellulare mentre giocavi con il ferro.
Me l'hai messa in bocca la pistola, ricordi?
Era finta, era un giocattolo.
Fantasmi la mattina. Tram con un occhio solo all'alba.
Ficcato nel culo senza un cappuccio. Un uomo.
Sieropositività?
Pile di libri da leggere, carte nautiche, mappamondi che si illuminano.
Ci hai visto su facebook?
Sono felice oggi. Non era come con te. Hai bruciato la laurea insieme
alle fotografie.
Mi trema la testa. Allunga le mani. Non hai niente.
Sono invalido. Crisi psicotiche sulla circonferenza del tramonto.
Lui voleva ammazzarsi mangiando.
Zittisco le voci, annullo i ricordi, scaccio i pensieri.
 
    [utente un-anonimato] si toglie anche le calze, i piedi sono neri fra le dita
e le unghie spesse e lunghe almeno un centimetro. Si sposta nella sala,
si siede sul divano, accavalla le gambe.
Getta uno sguardo allucinato oltre
il mezzo muro che dà sulla piccola cucina. Piatti sporchi nel
lavandino, avanzi di cibo. Il silenzio è quello dell'una e trentadue del
mattino.
    [utente un-anonimato] ascolta il rumore bianco nella sua mente.
    [utente un-anonimato] scavalla le gambe, si fa una sega, raggiunge l'orgasmo senza
fuoriuscita di sperma. Accade ad un caso su cento.
Si rialza, percorre, cercando i punti ciechi dalle finestre, il breve
corridoio che lo separa dalla camera da letto. Il pavimento è freddo
al contatto.
    [utente un-anonimato] vuole una visuale completa. Apre le pesanti ante centrali
specchiate
dell'armadio. Riesce a vedersi, con l'aiuto dello specchio
sopra il letto, ad osservarsi a trecentosessanta gradi.
    [utente un-anonimato] gira su se stesso. Più veloce, più veloce, sino a che non
sopraggiungono le vertigini. Rallenta, cammina, si ferma. La pelle floscia
del petto e del torace sobbalza molle. Gonfia la pancia, guarda in basso
e non riesce a vedere l'uccello.
    [utente un-anonimato] vomita sulle proprie mani, a grumi. Fili di bile pendono
dalle labbra. Quando terminano i conati torna verso la sala. Si
pulisce prendendo degli scottex e delle salviette.
    [utente un-anonimato]sente l'avviso di un sms arrivato sul cellulare. Lo ignora.
Si dirige al piccolo frigo. Tira fuori una bottiglia di bianco piena
a trequarti. Abbassa il pedale del contenitore della spazzatura. Svuota il
sacchetto dell'Esselunga a terra.
    [utente un-anonimato], con il sacchetto appresso, torna in sala. Prende dalla mensola,
posta un metro prima del divano, dei blister e dei flaconi.
    [utente un-anonimato] appoggia tutto sul tavolo e avvicina il divano.
    [utente un-anonimato], a piccoli sorsi di vino, ingoia cinquantasei compresse di
Zyprexa, un neurolettico atipico, sessanta capsule di Fevarin, un
antidepressivo, e trenta pastiglie di Rivotril, un potente ansiolitico.
Aggiunge il contenuto di tre flaconi di Talofen, un forte sedativo.
    [utente un-anonimato], appena finito di prendere tutte le sostanze, si lega attorno
al collo, con la testa infilata dentro, il sacchetto dell'Esselunga.
Si sdraia sul divano. Calmo, adesso, cerca di addormentarsi.
 
 
 
...
Visa-card a succhio illimitato
Civic-blu a tett’aperto
donne calve agli sportelli di banca
chiavate tossiche con modelle ninfomani,
antidepressivi calmanti sonniferi
eccitanti
strisce di coca su specchi sorridenti
famigliole a quattro due figlie un cane
un pesciolino rosso nell?ampolla di vetro,
 
Economia Globale nel mondo primitivo
bohèmien borghesi drogati di noia
siringhe a bucare fegati cirrotici
Kombinatzjia, socio,
t’alzi che stai così dimmerda la mattina
e le emozioni a marcire sulle panche di pietra
e cosce di femmina non depilate
e giacche Armani nei piatti in plastica,
stupri anali nelle cantine asiatiche
cancro ai polmoni
Aids nei coglioni di pelle molle
sperma infetto in sangue vaginale,
la tua vita dentro la nicchia consumista
eroina russa sui mercati europei
laboratori sintetici coi disegni allegri
tagliato fuori se non sei carino se non puoi pagare
se la lingua sa poco leccare,
ed il padre che è morto
e che la madre sta morendo
ed il figlio langue nei corridoi bianchi
dieci gocce la mattina
dieci gocce al pranzo
quindici la sera,
 
Perché ti sei impiccato, padre?
 
Non ti è data la scelta
sei venuto fuori dalla fica allargata
dal taglio cesareo alla base del cranio
bruciando malefico nella chimica delle cose.
 
Flebo ficcate nell’iride in lacrime
fluida acqua ancestrale,
Dioniso danzante nell’orge greche,
l’uomo bianco ch’esporta la legge vincente,
la materia corrotta
sullo spirito pieno.
 
 
Etc etc.
[utente un-anonimato]. E ti chiedo pur'anche l'amicizia Bimba.
Temi?»

P.s. [utente un-anonimato], come diceva il mio fratello di sangue: TI PUZZA LA VITA? E ancora: [utente un-anonimato]: sappi che raggiunte le 5000 amicizie FB non mi concede accettarti... [utente un-anonimato], l'hai capito che hai toccato la mia Anima e il mio Mestiere quanto uno sputo corrode l'acciaio? CHE PENA GLI ESSERI [DIS]UMANI. Sofocle... Così, tanto per... Sottolineare LA NOIA... E Cerizza ESIGE due zeta!


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13 Dicembre 2011 03:46:59
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01 Novembre 2011 14:47:45
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01 Novembre 2011 14:25:17
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