CORPI DI CARTA CHIARA |
Estratto da Damascena 16 Giugno 2008 13:04:16 |
Vedere nel giorno e nell’anno un simbolo
dei giorni dell’uomo e dei suoi anni.
Convertire l’oltraggio degli anni
in una musica, una voce e un simbolo.
[Jorge Luis Borges]
[Picasso’s Music Paintings]
In ritardo: rendo grazie.
Rendo giustizia: al Maestro Alberto J. Luppi Musso, a Rodolfo Cervetto, Alberto Malnati e Marco Moro. Il concerto è stato. Passione, professione e pubblico. Prestare la voce e ripartire il testo per note ha sancito/segnato: il piacere del palco. Giovanna: connubio di carisma e credo. E vedo la differenza: il dilettante che si dice un dio [è aperta polemica: provata – oltre limite – dal piccolo primate che preferisce reprimere anziché riconoscere] si ritiri. In silenzio e ascolti. Ricordi della sera, dello Spettacolo: sinergia in atto. Ognuno al suo strumento. Ognuno è il suo strumento. E sono anni e sono studi. E sono scarti: suoni altri/alti. Di chi sa. E Alberto dirige e impasta: amalgama resa. Intesa perfetta [i fiati nelle pause del flauto] e rispetto: di chapeau in chapeau! Non si commenta, non si deve dimostrare: il livello è labor – limae e lama. Maiuscola che miete la massa: Musicisti.
Basta la parola: il disco che si compatta. Giro nella sfera: la penna è plauso ai grandi. Voi tutti. Verso tutti: la ribalta che risulta riga netta. È tratto il punto di arrivo: non un difetto, non una dissonanza. Le mani del Maestro muovono i moti del senso e siamo. Nel sangue scorso: il motivo che (col)lega. Come dirvi: artisti. Veri.
Sfinita dai soliti refrain mi ancoro alla piena di polmoni: aria che avete – esploso.
Di fronte a una realtà che conquista gradualmente la consapevolezza partendo da una unità indifferenziata la ragione incontra non poche difficoltà. Ma ciò che non può essere rappresentato dalla filosofia razionale può essere rappresentato dall’arte: l’artista riesce a rendere visibile lo Spirito che è nascosto nella materia; inoltre, mentre la riflessione filosofica mantiene aperta la separazione fra il soggetto e l’oggetto, l’intuizione estetica e l’opera d’arte annullano definitivamente quella separazione. L’arte può diventare quindi organo della conoscenza filosofica dell’Assoluto.
[F. W. J. Schelling, Sistema della filosofia trascendentale]
Chiara Daino
E si riporti chi ha recepito: http://www.genovatune.net/live.php?id=325