CORPI DI CARTA CHIARA |
Estratto da Facebook 28 Ottobre 2010 17:01:33 |
Poi, per lo dir ch’i’odo, goduria provo
«Noi al pogo! Voi al rogo!» nel vento
sento – lo bhell coro dell’Ostilnovo
che lontano scampana gran fermento
et lo mio mastro mi turbina lesto
in grotta dove mi spiega l’intento:
«De Bello Bucòlico! Facciam presto
per dar man forte ai nostri fratelli!
Qui ci son arme, cavalli, et resto
per combatter li lirici balzelli!
Prepàrati per lo scuoiar di scroti!»
In sella a due draghi, tra azze e martelli
in basso, nella ressa, colsi: noti
brutti promotori del poetardo
sputar sentenze e dar di voti,
ma lesti parton Mustaine e Lombardo:
l’un decima’l tempo, l’altro i datati
poeti scote! Ogni bolso bardo,
nel rullo mortal, priega suoi penati
ma a nulla vale il pentirsi codardo:
li Type O Negative son arrivati!
Anneke, poi, col foco nello sguardo
li Theatre of Tragedy fomenta:
gothic metal contra gotha bastardo!
Nell’orda di pelli – come tormenta,
nostro ruotar di capelli concorde
in mille gran fruste ‘nver’ lor s’avventa.
Aulici nemici – li arde seicorde:
che Malmsteen già ritto nel suon distorto
a petto nudo cinghia sì lor sorde
becche, che quei conclusero nell’orto
ma Metallo – Nuovo Evo dotò
et lor fiato, ormai, è sfiato corto.
[Inf., Canto II, Metalli Commedia, Thauma Edizioni 2010]
HORNS! E ringrazio e dedico questo *parto* all’Universo Metallaro tutto. Ogni libro è un figlio – ma *questo* figlio: calza il chiodo! E borchio l’abbraccio mio più grato, nell’inchino, ululo my best growls a chi ha permesso: quel santo [paziente correttore di sinalefi] guerriero di Serse Cardellini, Stefano Sanchini e Thauma Edizioni, Bloody Fabio Barcellandi, Davide Nota, Gianluca Pulsoni e La Gru tutta, Daniele Assereto [che mi donò altro sito – http://www.metaliteracy.it/ – e tutto il sostegno psichiatrico], Guglielmo Amore che vide l’albeggiare e partecipò nell’incedere, Giovanni Agnoloni e tutti i chi che *credono*, Mirko Servetti e Daniele Ferrero, Mary Barducci e gli allora astanti in quel di Monfalcone, Marco Turco e tutta la *Road Crew* cresciuta a Birra e Metal, papà Lemmy e sorella Ksenja, tutte le anime affini e affilate – Marcella, Bruno, Donato e Riccardo, Giuseppe, Roberto, Luca e Pietro [e quanto infinito, ancòra, l’elenco...]. Grazie all’Acciaio, a Wild Steel, a Luca, al Mc, a Ludovico. Grazie nel grazie che Vi devo. Quel globulo inciso.
À tout le monde, à tous mes amies:
je vous aime!
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My best roars
***
[DN: Tu hai scritto (e hai fatto) il Metal, come un’esperienza fondativa. Che cosa vuole dire: Metal?
CD: «Heavy Metal is the law that keeps us all united free» [Happy happy Hellowen! Helloween! Helloween! Dovrebbe essere un’audiointervista ché si perde tutta l’intonazione e ciò che è scritto è scritto perché sia detto e letto – come Diaframma comanda]. Metal vuol dire Metal! Sì come Poesia vuol dire Poesia! Metal è il tutto in atto: phoné, ophthalmòs, kalòs kài agathòs – mathos pathos. Metal è l’Armonia di Ares e di Afrodite, è la più che Cultura che combatte [e resiste e insiste], è la scena, la fiamma, la gola; Metal è chi cavalca la cometa; Metal è tutta l’estensione espressiva, la forgia alchemica e la libertà esplosa. Metal è la parola più pura, la doppiacassa della materia umana e divina, la corda epica e le rabbia intestina. Si nomina Metal l’Acciaio che non teme ruggine, la sintesi di lacrime e lame: Metal è tutte le poesie, il tremar di polsi e la forza dei polmoni; Metal è la mappatura delle cicatrici; Metal è tutti i tempi, i motori primi, le radici e le strade, Metal è Maiuscolo, Metal è pogo, è la pancia del drago e la gloria del Valhalla, Metal è la lirica della pelle, le bellissime budella e le candide carcasse; Metal è la fierezza, la morte esorcizzata, è lo spazio del sangue furioso, di metallo le spade e nel metallo la pace, è metallo fottutamente ostile, è metallo sapere di metallo la tasca interna dell’Anima una; Metal è origine è viscere è carattere: il Metal è la Fede di chi crede e non cede. In fraterna, vera, comunione.
Metal è «la funzione di Fraser» tatuata nell’incedere: «Born to lose, live to win». Nati per perdere, viviamo per vincere.