Il mio nome
è gallinella! Luc Besson, La Femme Nikita ANFRIDO
Io viver tuo guerrier, quand'io potea
Morir quello d'Adelchi? Al ciel diletto
È' Adelchi, o re. Da questo giorno infame
Trarrallo il ciel, lo spero, e ad un migliore
Vorrà serbarlo; ma, se mai... rammenta
Che, regnante o caduto, è tale Adelchi,
Che chi l'offende, il Dio del cielo offende
Nella più pura immagin sua. Lo vinci
Tu di fortuna e di poter, ma d'alma
Nessun mortale: un che si muor tel dice.
Alessandro Manzoni, Adelchi
Fondamentalmente tre sono i possibili stadi di manifestazione e di conoscenza di quel fenomeno attoriale e autoriale che va sotto il nome di Chiara Daino.
Il primo e più completo è noto come pre-senza: il soggetto già conosce Chiara Daino come attrice / autrice / persona, è da lei conosciuto e (particolare non secondario) Chiara Daino è presente.
Il secondo, doloroso ma inevitabile, può essere definito as-senza: il soggetto già conosce Chiara Daino come attrice / autrice / persona, è da lei conosciuto e, purtroppo (come inevitabilmente talvolta accade), Chiara Daino è altrove.
La terza, e più miserabile, condizione è nota come -senza: il soggetto non conosce Chiara Daino come attrice / autrice / persona, non è da lei conosciuto e, quand'anche Chiara Daino sia vicina, il soggetto non è in grado di avvertirne la pre-senza.
Come appare ictu oculi, di Chiara Daino si è naturalmente portati a prediligere la pre-senza rispetto all'as-senza: perché è bella (pre-senza), perché è (pre-senza) scenica, perché è (pre-senza) di spirito, perché è (pre-senza) di parola.

La
pre-senza di Chiara Daino, tuttavia, porta con sé un potenziale rischio di assuefazione: la prolungata esposizione a dosi tanto elevate di talento, gusto e cultura in un mondo che
tranquillamente ne fa a meno oppure
allegramente li simula, può nuocere gravemente alla vostra vita di relazione.
Bisogna considerare altresì che, pur essendo dotata di Döppelganger, Chiara Daino non può trovarsi in più di due luoghi contemporaneamente.
Diventa pertanto necessario dotarsi di mezzi per gestire l'as-senza di Chiara Daino: noi abbiamo trovato una modalità quasi perfetta e, tutto sommato, di facile realizzazione.
Chiara Daino è infatti dotata di un corpo fisico (due, contando il Döppelganger) che, digitando su una tastiera, produce corpi cartacei contenenti il suo pensiero, le sue considerazioni, le sue storie, la sua es-senza. Detti corpi cartacei sono volgarmente noti come libri.
A differenza di ciò che accade con altri oggetti della medesima categoria, i libri di Chiara Daino sono interessanti: sono sentiti; sono pieni di citazioni e giochi di parole: sono belli: sono imprevedibili; sono veri.
La presenza di una sola di queste caratteristiche è di solito sufficiente per indurre il lettore (categoria ontologica tuttora esistente) a porre mano al portafoglio e, acquistatane una copia, a leggere (atto nel quale si sostanzia e si sublima la sua vera natura, da cui il nome).
E' un'operazione tutto sommato semplice e, vorremmo dire, piuttosto naturale per un lettore: tuttavia, come spesso avviene, alcuni ostacoli (non certo insuperabili), si frappongono.
- Quale libro di Chiara Daino acquistare?
- E come?
- E dove?
Fortunatamente, come si diceva, si tratta di ostacoli facilmente superabili: la risposta a tutti questi quesiti è davvero semplice.
Il 5 aprile il più recente corpo cartaceo prodotto da Chiara Daino, “Siamo Soli – Morirò a Parigi”, è uscito in libreria. Si tratta di un poema in prosa, o forse di un romanzo in versi. Ha tutte le positive caratteristiche sopra elencate e vi permetterà di conoscere Chiara Daino come autrice, benché in sua as-senza, in base alle categorie sopra definite.
Certo, come già esposto, è sempre preferibile la pre-senza di Chiara Daino alla di lei as-senza: ma anche a questo c'è rimedio.
Il 13 aprile, infatti, il romanzo di Chiara Daino sarà pre-sentato alla libreria BooksIn di vico del Fieno, a Genova. E Chiara Daino sarà pre-sente alla pre-sentazione. Quale migliore occasione per passare dalla triste condizione sopra enunciata come -senza direttamente alla felice condizione nota come pre-senza?
Ugo Polli
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From: colpad'Alfredo@libero.it
E come burro: scivolo via!
Non cambio: la bambina dell'Asilo. Quella che si arrabbiava quando la lasciavano a mezz'aria sull'asse. Scherzi di leva. Erano tutti più pesanti di me! Lo sono ancora, ma ora: li lascio lì. Laggiù. Mentre vacillo a mezz'aria. A mezzo sorriso: metà cinico, metà cantico - utile et humile. E non la capiscono: non sono frati, solo asini! E non la prendono: quella sola creatura che si è fatta ciondolo. Legata al collo di una bottiglia. Con il messaggio: avvolto,dentro.
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Chiara Daino - Siamo Soli [Morirò a Parigi] - Editrice Zona